03
Gen 2020

Ci sarà un tempo di contemplazione della Sindone nel “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra” del 2020. E’ già previsto per l’ultima notte dell’anno appena iniziato, il 31 dicembre, quando la Comunità ecumenica di Taizé si ritroverà proprio a Torino per il suo 43° cammino di spiritualità e di preghiera interreligiosa. E come già nel 2018 – in occasione della notte di venerazione straordinaria del 10 agosto – l’esperienza avrà carattere esclusivo. Anche questa volta l’accostamento al Telo sarà riservato ai giovani: i partecipanti dell’incontro torinese di Taizé, fedeli tra i 18 e i 35 anni che da 70 paesi del mondo si daranno appuntamento in città – tra il 28 dicembre e il primo di gennaio del 2021 – in decine di migliaia, ospitati da famiglie, scuole e parrocchie.

La tappa di Torino

Che l’annuale Pellegrinaggio di Taizé avrebbe fatto tappa a Torino è stato annunciato nella serata del 30 dicembre dal priore di Taizé, Frére Alois, al culmine dell’incontro del 2019, tenutosi a Wroclaw in Polonia, davanti a una folla di 15 mila credenti, tra cattolici, protestanti e ortodossi. Tra loro anche un centinaio di ragazzi torinesi e rappresentanze delle diocesi del Piemonte, guidati dall’Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa, Mons. Cesare Nosiglia e dal direttore della Pastorale giovanile della Diocesi torinese, don Luca Ramello. Ed è stato Nosiglia a lanciare in un video-messaggio da Breslavia la notizia della contemplazione del Telo.

 “Il dono più prezioso che, come Chiesa di Torino, abbiamo da offrire all’incontro europeo dei giovani di Taizé è la nostra amicizia, l’accoglienza che abbiamo già cominciato a preparare” ha esordito, nel suo videomessaggio, Mons. Nosiglia che ha però subito tenuto a precisare: “Insieme con l’accoglienza cordiale la Chiesa di Torino intende offrire un altro dono: la contemplazione della Sindone, dedicata ai partecipanti dell’incontro di Taizé. Questa immagine affascinante e misteriosa che richiama e conserva nella nostra memoria i tratti del volto e del corpo del Signore risorto è un patrimonio della intera Chiesa che noi di Torino abbiamo l’onore di conservare e custodire”.

Non è certo difficile oggi confrontarsi con l’immagine della Sindone, che può rintracciare ovunque, in rete e nelle fotografie. “Ma – considera Nosiglia – poter contemplare il Telo così com’è, nella nostra cattedrale dove è custodito, è un’esperienza molto più ricca. Perché quei momenti di contemplazione si vivono insieme, perché fanno parte del pellegrinaggio comune dei giovani come dell’umanità intera. Perché, ancora, quell’immagine ci interroga direttamente, sul senso della nostra vita e su che cosa stiamo facendo di essa. Papa Francesco, nel messaggio per l’ostensione straordinaria del 2013, ci aveva invitato non solo a guardare la Sindone, ma a «lasciarci guardare» da essa. Frère Roger, il fondatore della Comunità di Taizé, parla della contemplazione come del momento «in cui l’essere è totalmente impregnato della realtà dell’amore di Dio (…) Si può dire che qui l’amore è la pietra di paragone: in relazione intima con l’amore di Dio, la contemplazione ci restituisce all’amore del prossimo (…) L’amore che noi portiamo agli altri continua ad essere il criterio dell’autenticità della nostra contemplazione».

Contemplazione della Sindone per i giovani di Taizé

A questi link il videomessaggio di mons. Nosiglia pronunciato in occasione dell’annuncio che il prossimo Pellegrinaggio si svolgerà a Torino, e l’intervento di don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile della diocesi.

www.diocesi.torino.it

www.taizetorino.it

www.upgtorino.it

La comunità di Taizé oggi

http://www.taize.fr/it_article6556.html

Torino incontra Taizé

www.torinoincontrataize.it

Lascia un commento

XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>