Moretto accanto al direttore del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone, il prof. Gian Maria Zaccone e il sindaco Chiara Appendino.

Il “Cavaliere”, così era chiamato. Sì perché il titolo onorifico lo calzava molto bene: aveva buone maniere con chiunque lo avvicinasse, fierezza nei modi di porsi , galanteria, senso del dovere. A Torino, città che lo accoglie benevolmente negli anni 60 dalle sue origini venete, prende i primi contati con Confraternita del SS. Sudario e ne diventa confratello. La Sindone l’attrae con forza sia dal punto di vista devozionale sia da quello legato ai misteri che il telo racchiude. Inizia a studiarla e si adopera per farla conoscere all’esterno del mondo sindonico.
Si impegna in modo costruttivo per l’ostensione del 1978.
Qualche anno dopo, l’allora direttore del Centro Internazionale di Sindonologia, il prof. Pier Luigi Baima Bollone lo nomina segretario del Sodalizio. Moretto viene così coinvolto in una attività che gli richiede assidui contatti con le delegazioni nazionali ma anche con quelle internazionali. Assume poi l’incarico di segretario di redazione della Rivista Sindon organo ufficiale di comunicazione del CIS nata nel 1959.
In occasione dell’ostensione del 1998 pubblica il volume “Sindone: la guida”. E’ un testo che, come sottolinea il titolo, vuole aiutare, quanti si avvicinino per la prima volta alla Sindone, alla lettura dei misteri che essa racchiude. Sono fornite dall’autore informazioni brevi ed essenziali arricchite da una eccezionale documentazione iconografica. Si capisce dalla lettura del testo che è il frutto di un’attenta analisi del telo sindonico e di una approfondita ricerca storico scientifica. Il Cavaliere si cimenta poi nella redazione di un secondo testo, questa volta di tipo storico, che fa rivivere attraverso documenti e illustrazioni, anche esclusive, le vicende della Sindone dall’anno 1416 all’anno 2000 che è caratterizzato dall’ostensione per il grande Giubileo. Dice Moretto che il suo intento è di “ partecipare a chi si interessa del problema sindonico, quanto a mia volta ho assimilato della storia recente di quel panno sepolcrale che molti ritengono di Gesù di Nazaret ma che tutti, favorevoli o contrari, considerano con interesse e rispetto, come un documento storico di straordinaria importanza”. In seguito al restauro conservativo della Sindone avvenuto nell’anno 2002, che ha modificato alcuni particolari esteriori dell’immagine, il Cavaliere ne aggiorna la lettura con una nuova pubblicazione: “Sindone: la verità”, consapevole comunque che il messaggio impresso sull’immagine non muta certo a fronte della modifica esteriore.
Dopo questo ultimo sforzo editoriale decide di fare da spalla ai più giovani nell’opera di divulgazione del telo. Partecipa con entusiasmo all’ostensione dell’anno 2010 e del 2015. E’ anche pronto nel 2018 ad intervenire alla manifestazione di riapertura della Chiesa del Santissimo Sudario al termine dell’intervento di restauro. Lo si vede accanto al direttore del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone, il prof. Gian Maria Zaccone e il sindaco Chiara Appendino. Il Cavaliere lascia la vita terrena all’età di 98 anni avendo trasmesso i sentimenti dell’amicizia che ha sempre manifestato nei confronti di quanti l’hanno conosciuto ma principalmente l’amore per la Sindone che di certo si è unito a quello per i suoi cari.

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